mercoledì 2 novembre 2016

L'Occasione

La sentì parlare e si avvicinò a lei, forse per ascoltare meglio.
- Sai, forse il mio problema è che non voglio ammettere di sentirmi sola.
Dichiarò guardandolo accanto a sé, mentre aggrottava le sopracciglia come se non capisse a cosa si riferiva.
- E' un isolarsi che voglio io, sono io che decido di allontanare le persone.
Stettero in silenzio per un po', nessuno dei due sapeva come spezzare quell'opprimente silenzio.
Camminavano per conto loro, pur se vicini. Lei con le mani nella felpa in cui sentiva freddo, lui dritto nella sua compostezza, a passi leggeri e felpati.
Quando la superava di troppo, scaricava il peso in avanti e aspettava che lo raggiungesse.
- Che freddo che fa oggi. Ma quale persona normale si veste così l'ultimo di ottobre? Eppure avevo immaginato che facesse così freddo.
Continuò.
- Che fai stasera?
La guardò ancora una volta interrogativo. La sua espressione la metteva in imbarazzo, l'agitava. E lei odiava sentirsi agitata. Perché la agitava? Perché non le parlava?
- Non guardarmi così. Ti sei mai sentito come se sbagliassi in ogni cosa? Come se fossi ... come se avessi ...? Ecco, io mi sento così. Come se non capissi niente, come se nessuno volesse capirmi e devo capirmi da sola. Ti sei mai sentito come se nessuno ti capisse?
Lui restò in silenzio, sbigottito - forse -. Non avrebbe saputo né cosa dire né come dirlo, dopotutto. 
- Mi fai sentire morta. Mi fai sentire un fantasma, tutti mi fanno sentire così.
Sbuffò, lo guardò per poi abbassare lo sguardo ed imboccarono insieme  una strada senza lampioni che lei non avrebbe mai imboccato se fosse stata sola.
Era una sorta di scorciatoia per arrivare prima in centro.
Seguirono attimi di rassegnato silenzio e alla vista dei negozi e dell'Uomo del kebab il Cane Senza Collare abbaiò. Si voltò verso di lei che era rimasta di qualche metro più indietro ed immaginò che sussurrasse a se stesso: ''Adesso sei tu che non capirai me''.
Si gettò nella folla, si lasciò alle spalle la strana signora dai capelli strani e continuò per la sua strada.
Non la salutò perché i cani non salutano, non la confortò perché i cani non confortano.

- Avresti potuto farmi compagnia almeno fino al prossimo incrocio.

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