venerdì 31 luglio 2020

Per sempre

La mia pelle non può cancellare le tue mani
le mie mani non possono dimenticare i calli delle tue.
E anche se la tua pelle è ruvida al tatto
rimane morbida su di me.
E anche se negli occhi non mi guardi mai
quegli occhi me li sento addosso sempre.
E anche se alla fine non ci decidiamo mai
questa è una promessa che dura per sempre.

lunedì 20 luglio 2020

Fuga e delusione

Se proprio devo parlare
allora lasciatemi urlare.
Non mi chiedete di ridere
lasciatemi piangere.
Se proprio devo venire
allora ubriachiamoci.
Non mi chiedete di smettere
piuttosto, lasciatemi andare.

martedì 7 luglio 2020

Il tempo della memoria


Alla fine del tutto ... cosa ci rimane se non la memoria? Una memoria che si modifica, si logora, fino a disperdersi nella sua astoricità.
Indagare la memoria è indagare se stessi. E se la memoria è costellata di impressioni, emozioni e sensazioni, che senso avrebbe corromperla a posteriori? La memoria è già successa, finita, conclusa. La memoria è già.

Dimostrò tutto il suo ardore 
correndo all'indietro verso il tempo.
Ricercava quel perduto calore 
ignorando il prolungato maltempo.
Doveva trovarla, per possederla in anticipo
risparmiandosi gli anni, evitando quel bilico.

Tuttavia non sapeva che il percorso era tracciato
e che tornare al tempo zero non era proprio necessario.
Rivide in limine il passato
fino al giorno che per la prima volta fu il suo avversario.
Seduti attorno a un tavolo sfiorandosi gli animi 
discutevano dell'oggi con toni acidi. 

Lei distante, sempre scontrosa
sputava monosillabi con aria altezzosa.
Che stronza, pensò
ma se è la donna della mia vita poi lo capirò.
Non sapeva che quella voce e quelle mani
avrebbero deciso per tutto il suo domani.

Discorreva nel tempo, cercando quel momento
lento e deciso ... come quel bacio che rimase in inciso.
Sperava che il tempo gli desse risposta 
ma non c'era più alcun trofeo in posta.
Solo se stesso, un gatto nero ucciso
che vagava nel tempo, fino all'ultimo avviso.



sabato 4 luglio 2020

La luce di mio

Una volta, in un giardino appassito
incontrai la Vita.
Strano a dirsi, ma ero senza via d'uscita.
Mi riconobbe e mi prese
poi mi chiese cortese:
"Hai vissuto così poco
perché questa sfida?".
Risi di gusto. Le presi le mani
ridendo e piangendo le rivelai 
che mai e poi mai
mi avrebbe vista cedere ai suoi aghi.