giovedì 21 maggio 2020

Demolizione ---> ristrutturazione del sé



                                            (da: artesplorando)

Attorno a me ho costruito una cinta muraria altissima. Di pietra dura, impenetrabile. 
Per proteggere cosa? Niente.
Per nascondere qualcosa? Più di una.
Forse non ho voluto testimoni. Forse non ho voluto spettatori. Forse ho voluto cessare il teatrino di me stessa: mi sono risparmiata a pochi, forse a nessuno.
Comunque sia, in qualunque modo si sia evoluto tutto questo, ora questa cinta muraria mi soffoca. Non passa il vento, non posso più vedere il sole. E per bocca d'altri il sole è una stella grandissima, un po' arancione, un po' rossa, a volte caldissima, a volte tiepida. Ma non voglio più sentir parlare del sole. Non voglio più essere testimone indiretto della mia vita, della mia esistenza destinata a sfiorirsi come tutte le altre. Io non so quanto manchi fino al giorno zero. Non vorrei neppure saperlo, mi basta sapere che metà del tempo che ho l'ho sprecato e continuo a sprecarlo, per impormi di reagire.
Voglio il sole. Voglio poterlo stringere tra i miei pugni e farci quel che voglio. Sorreggerlo e studiarlo e disintegrarlo e prenderlo a calci. Amarlo o odiarlo. Spegnerlo o soffiarci sopra. 
Non mi basta più sentire raccontare. Voglio raccontare. Di come sono caduta. Di come mi sono rialzata e di come ora sono sempre in bilico. Voglio farmi raccontare. Farmi male e fare male, ridere e far ridere, piangere e impietosirmi. Voglio tutto.
Non ho voluto niente a lungo. Mi sono ostinata a farmi bastare ciò che avevo e alla fine ho scoperto di non avere niente. A parte gli incubi, una penna che scrive a tratti e una mente che viaggia alla velocità della luce, io non ho niente. E non mi serve niente. Non ho bisogno di soldi, di buoni voti, dei sorrisi degli amici. Io voglio la vita. E voglio che quando tutto si farà buio, quando arriverà il giorno zero - quello dell'ultimo sospiro - io chiuda gli occhi sorridendo: sapendo di aver vissuto tutto quello c'era da vivere. Di aver scoperto tutto quello che c'era da scoprire. Di aver amato tutto quello che la vita mi ha donato. 

domenica 10 maggio 2020

Malinteso?

Nessuno può falsificare la tua firma
Oppure dire sì, no, forse al posto tuo
Nemmeno può dettare il tuo testamento 
Valutare i tuoi beni, senza tuo consenso.
Anche il sangue delle volte non vuole 
Bene, non che voglia male ...
E anche chi ti dice ti amo
Non è certo che lo dica sul serio.
E l'ho capito, tardi che sia 
E tu invece non l'hai capito affatto
Tutto faresti, tutto venderesti 
I soldi spicci che hai, il sangue stesso nelle vene
Vene che si riempiono d'amore 
Amore strano, ambiguo.
Bene dovresti rifletterci
E seriamente dovresti pensarci.
Non è tutto oro
E argento quello che vogliono farti credere.