venerdì 29 dicembre 2017

Rilassarsi

Qualche tempo fa, pensavo


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Buongiorno.
Il cielo sembrerebbe essere nero, eppure sprazzi di luce ogni tanto vengono fuori. Alle sette di stamattina - appena messo piede nelle pantofole - il cielo era totalmente annerito, quasi che sembrava notte e il mio stomaco si è contorto dalla stanchezza.
Ogni tanto penso, stanca ma tranquilla. Stanca ma non scocciata: oppure, scocciata ma non nervosa. Ma nemmeno ... nervosa ma che poi si rilassa.
Sono passati un paio di mesi ma ancora non ne ho parlato come dovrei.
La cosa che più mi ha sorpreso di Lui è stata la sua ''risposta'': io ho aperto il mio libro e Lui mi sta leggendo a poco a poco, memorizzando le mie parole, i miei atteggiamenti, i miei modi di fare, quello che odio sentirmi dire, quello che mi fa arrabbiare, quello che voglio dimostrare nei miei piccoli gesti, che ultimo secondo i miei tempi.
Lui, è stata una scoperta. E se fino adesso dicevo di aver conosciuto l'amore, allora, forse, non era l'amore di cui avevo bisogno. Non era l'amore, punto.
Era forse una necessità, quella di credere di avere conosciuto l'amore. Per consentire alla parte più buia di me di credere che io non sia fatta per amare, per provare ciò che adesso provo spontaneamente senza costrizioni, regole, forzature, bugie, messe in evidenza, correttori sui difetti.
Lui, è stata una scoperta. E con lui, sto scoprendo lati di me che prima credevo non esistessero, o che fossero da bruciare, o che fossero diversamente funzionanti. Sembrerebbe banale, oppure infantile, ma si tratta di un perfetto marchingegno secondo cui Io e Lui, cresciamo, insieme, biunivocamente.
E' venuta fuori una persona che non conoscevo poi chissà quanto, la vera Me.

lunedì 18 dicembre 2017

Quando per me i diamanti sono una leggenda

http://suldivanoconjaneausten.blogspot.it/2017/12/emily-dickinson-poesie-3.html?m=1


Mi espongo in vetrina.
O forse, il mio modo di essere sfila al mio cospetto, e mi guarda, come a convincermi di essere bella, di sapersi tenere in piedi, di riuscire a camminare coi miei occhi addosso. Mi derido, davanti i miei occhi giudici. Vergogna.
E una volta nuda, la mia penna volge lo sguardo altrove, nulla sembra osservarmi, eccetto me.
Il foglio finge di non sapere, i miei sospiri di sollievo s'incontrano coi miei sospiri di condannazione.

Mi compro da regina. Insaziabile di perfezione, mi costringo a non curvare la schiena, stai dritta, mi mi dico, non accorgendomi del peso del diadema che si accascia sulle mie spalle.
Mi compro da farfalla. Insaziabile della libertà di essere nuda nel mio squallore, nella mia miseria, nei miei recinti di ferro filato. Mi assale la parola di me, regina di me, mia padrona, mia schiava, mia dannazione. Mi assale il sorriso di me, farfalla del mio esistere, mia scongiura, mia salvezza, mio paradiso. Che abbia demorso o no, che abbia pianto o no, anche oggi il mio estro mi ha comprato.

mercoledì 13 dicembre 2017

Parole da dedicarmi

Oggi, di parole non ci sono. Quelle che rimangono impresse nella mia gola,
sono solo parole masticate di perdizione.
Prenderò in prestito le parole degli altri.


Non sarà il buio a far dormire la mia anima.
Non sarà un foglio pieno di frasi che racconterà di me, come di te, in fondo di molto poi non cambia.
Lo stesso cielo, stesso mondo con la stessa rabbia.
Eh già, vorremmo che potessero tutti sentire le nostre voci e quello che ognuno vorrebbe dire.
Dobbiamo dare qualcosa in mezzo agli altri, dobbiamo stare uniti, ma distanti.
Anche se spaventati dai giorni che son più brutti preghiamo per i nostri sogni tutte le notti. Tutte le notti nei nostri sogni c'è un po' di realtà, abbiamo negli occhi la luce della libertà.
Al di là delle montagne, dei fiumi, dei mari, restiamo ciò che siamo, semplicemente esseri umani.
Semplicemente qualcosa di stupendo, qualcosa di orrendo, qualcosa che a volte non comprendo.
Forse è inutile dire ciò che si prova, è inutile cercare una parola nuova per descrivere il momento in cui so vivere meglio. Inutile aspettare che ci arrivi un segno utile.
L'impegno cos'è se non cercare di essere degno? Per questa vita è normale voler dare il meglio.
Desideriamo ciò che è inutile dicendo "voglio", non sorridiamo se non l'abbiamo dicendo "muoio".
Leggo un foglio con delle frasi che non ricordo se scritte da me o scritte da te, che importa in fondo.
Sotto lo stesso cielo, stessa rabbia, stesso mondo, lo stesso modo di dimenticare in un secondo. O di guardare sempre indietro ogni singolo giorno finché non è il nostro turno non saremo di ritorno dal viaggio che ci tiene in pugno e che ci rende simili. Tutti con la stessa paura di essere inutili.
Se hai parole da dedicarmi sono qui ora ad ascoltarle, prima di allontanarmi.
Le mie parole avranno il tuo sapore, ogni giorno di più ed ogni giorno avrò più calore.
Per ogni singolo uomo esiste un sole che nasce con te e ti sorride quando muore.
Dobbiamo solo dare il nostro amore a chi lo vuole, stare in pace anche se non si è dove ci piace, capire se è il momento di parlarsi sotto voce.
Fuori c'è luce, poi buio, poi ancora luce. Tutto quanto accade in modo rapido e veloce, tutto quanto accade in modo così naturale. A volte ci fa star bene, a volte ci fa star male e vale la pena di evadere, senza avere regole come le favole, senza la paura di sentirsi inutile.