domenica 7 gennaio 2018

Il gallo canta tre volte


Io non ti odio, ma neppure ti voglio bene. O meglio, ti voglio bene per quanto è possibile volere bene ad una persona che ha “cercato” di crescerti fino adesso.
Sì, dico “cercato” perché non ci sei mai riuscito. Se per crescere intendiamo il nutrire, o il vivere un legame, se intendiamo il condividere delle emozioni, o dell'accorgersi delle crepe o se intendiamo lo stesso veder crescere - nel senso stretto - la vita di una persona, tu non mi hai mai cresciuto. Hai visto le candeline spegnersi ma non hai fatto niente. E anche quando ho fatto io, da me, per un legame che adesso credo mai esistito, tu non hai risposto: l'unica risposta che hai dato è l'assenza di risposta.

Dire non ti odio è una parola grossa. A caratteri cubitali scrivo ti odio su fogli, polsi, lo impreco al cielo, lo impreco al mondo, che ti odio. Come ho odiato solo me.