giovedì 12 luglio 2018

Imparadisiarsi



La terra scivola sotto i miei piedi
o è il calore a farmi scivolare giù
nella mia fantasia.
Oltre il mio balcone c'è un'enorme distesa di rosso
milioni, miliardi, di papaveri rossi.
Schiocco le dita e diventano margherite
batto le mani e diventano orchidee
soffio sulle dita e diventano primule.
I piedi non calpestano, accarezzano i loro petali e i loro steli
e se chiudi gli occhi e abbandoni l'offensiva
la melodia più bella mai suonata rapisce gli istinti di protezione.
Corro su prati senza mai inciampare o pungermi di spine
sotto il sole che non cuoce la pelle come una volta
con un vento artico a portarmi i capelli in alto
fino alle nuvole, fino a branchi di angeli in volo.
Oltre il mio balcone è dove tutto può succedere
dove caldo e freddo coesistono
sole e luna si guardano faccia a faccia
aspettando che l'una lasci il posto all'altra.
Oltre il mio balcone, oltre i prati, le nuvole e gli angeli
c'è la fine dei miei pensieri scritti ovunque
la fine delle parole d'altri a ricomparire nella mia memoria
la fine dei disegni colorati a pastello sulle mura di diari segreti.
Oltre il mio balcone, oltre i prati
e i papaveri, le margherite, le orchidee e le primule
i colori pastello diventano penne in argento
i diari segreti, se ci passi un dito sopra, sembrano cambiare la loro pelle;
come i serpenti. Diventano agende, numeri, dati, liste, promemoria.
Da qui, vedo tutto questo
e il mio esercito di fantasia mi urla
ritirata, ritirata, ritirata!
E senza che accenni a spostarmi d'un solo passo
i fiori diventano carcasse e il vento mi volta la faccia.
Piove.
Ritirata, ritirata, ritirata!
Mi siedo nel bel mezzo di un temporale tra carcasse di uomini
non aprono neppure bocca eppure li sento perdersi poco a poco
come chi ha la gola strozzata ma tenta di liberarne l'ingorgo.
Riprendo la melodia da dove era finita, chiudo gli occhi e poggio le mani in alto verso sole
e luna e nuvole.
S'irradia la mia luce.
Schiocco le dita e sento margherite crescere sotto i miei piedi
batto le mani e sento orchidee allungarsi sulle mie braccia
soffio sulle mie dita e mi sento come ricoperta di primule e foglioline.
Oltre il mio balcone, oltre i prati, le nuvole e gli angeli
non c'è null'altro se non mille, milioni di prati rossi.

5 commenti:

  1. io leggo in questa poesia una "distanza"dal mondo..
    che tu osservi dal balcone e dove immagini cose bellissime.
    cose.non esseri umani.
    loro sono solo "carcasse"..

    un grosso abbraccio

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  2. Ciao Giovanna,
    Capito nel tuo blog per pura casualità e ne rimango affascinata. Davvero complimenti per i tuoi versi e per i tuoi scritti..in alcuni dei quali mi ritrovo.

    Con il tuo post sulla fine del liceo hai riportato anche me a quegli anni che ora mi sembrano lontanissimi, insieme a tutte le incertezze sul nuovo passo da compiere. Cambiamenti sempre in atto.

    Comunque piacere di conoscerti! Sono qui su Blogger da poco tempo, ma spero passerai a dare un'occhiata anche ai miei articoli, forse riesco ad interessarti :)
    Nel mentre, ti seguo!
    A presto,
    Diana.

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    1. Ciao Diana! Ti ringrazio per il commento e ti ringrazio per aver letto di me, in questo piccolo spazio di sincerità e verità che è il mio blog. Sono felice di passare a dare un'occhiata, ti mando un saluto e buon fine settimana! :)

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