martedì 10 luglio 2018

Impossibilità di certezze assolute

Sono partita da qui e sono arrivata fin qui.
(Questa è l'introduzione al tema della mia tesina che ho presentato in commissione)



Impossibilità di certezze assolute


Un Viandante cammina lungo un sentiero. Con gli occhi volti al cielo ad ammirare stormi di rondini in cammino. Coi piedi a calpestare foglie che l'autunno lascia libere di volare. Le mani congiunte dietro la schiena, il passo d'un Uomo che non saprebbe cos'altro scegliere se non il camminare lentamente ed osservare quel sentiero come se non fosse solo un sentiero.
Il Viandante giunge ad un bivio: non sa dov'è che porti il sentiero alla sua destra, né sa dov'è che porti il sentiero alla sua sinistra.
- ''E adesso dove vado?'' -, il Viandante si chiede. E nella sua mente delle voci sussurrano domande, chiedono risposte; altre le ammoniscono; altre lo interrogano su dove abbia intenzione di andare.
- ''Calma'' -, dice a se stesso.
- ''Osserva''- s'impone.
Il Viandante osserva i due sentieri e gli sembrano uguali. La stessa luce, oscurata da nuvole presagio di una nuova pioggia, illuminano i due percorsi.
S'incammina verso destra. Non c'è orma, non c'è rumore; c'è silenzio.
Il Viandante decide di tornare al bivio e s'incammina verso sinistra. Non c'è orma ma uno strano sussurrio lo invita a procedere.
Il Viandante s'irrigidisce; si chiede di chi sia quella voce, si chiede se ci sia qualcuno al di là del bivio.
- ''E se ci fosse qualcuno con un'ascia pronto ad uccidermi e a derubarmi? E se questo sentiero fosse stregato? E se qualcuno mi maledicesse e questa sarebbe la via della mia perdizione? E se magari qualcuno vorrebbe che passassi di qui? Per farmi del male? O perché è questa la mia strada?'' - il Viandante si siede su un masso a pensare. E quei pensieri lo intimidiscono, lo angosciano, lo esasperano a tal punto da passare giorni seduto a pensare senza mai sapere quale fosse la sua strada.
In un giorno di intensa pioggia, il Viandante tenta di incamminarsi sul sentiero alla sua sinistra, chiedendosi se quella voce non fosse solo un'illusione, un mero scherzo delle voci nella sua testa.
La pioggia lo aveva stancato.
- ''Non ho certezza che questa sia la mia strada. Ma non ho certezza che neppure l'altra sia la strada su cui camminare. Cosa fare, allora? Restare qui a tormentare i miei pensieri? Piuttosto, seguirò il cammino su cui i miei piedi decideranno di camminare''.
Il Viandante prosegue verso sinistra. Cammina tra foglie secche e fanghiglia. I giorni passavano e il Viandante, tanto perso nei suoi pensieri, non s'era neppure accorto del sole che era tornato ad illuminare il suo sentiero.
- ''E' questo il mio sentiero? E' qui che dovrei camminare? E se avessi sbagliato al principio del mio cammino? E se non dovessi trovarmi qui, adesso; e se avessi perso solo tempo? Già, il mio tempo. Magari ho solamente sprecato tempo. Magari se avessi scelto il sentiero sulla destra, non avrei camminato invano''.
Intanto, primule fiorivano sull'erbetta ai piedi degli alberi in fiore; gli animali si svegliavano dal loro letargo. E se il Viandante avesse chiuso per un momento gli occhi e se avesse tacitato quei pensieri che affollavano la sua mente, avrebbe potuto sentire lo scroscio dell'acqua di un fiume poco lontano, il cinguettio dei passeri che zampettavano qua e là.
Beatitudine, se solo avesse ascoltato: sarebbe bastato un minuto di quiete e la natura del sentiero avrebbe acquietato il suo animo in un vorticoso dubitare.
Il sentiero sta per finire: il Viandante s'accorge di stare per arrivare ad un nuovo bivio.
Un uomo gli dà le spalle e il Viandante non sa chi sia, né perché si trovi lì, né perché abbia incontrato proprio quell'uomo.
- ''Perché è qui? E' un viandante in cammino? E se volesse uccidermi proprio adesso che è finito il mio sentiero?'' - il Viandante s'interroga. S'avvicina all'uomo, che si volta e sorride.
L'uomo guarda le sue scarpe logore e gli dice: - ''Beh, lei ha camminato tanto. Ma ne è valsa la pena: questo è uno dei sentieri più belli che io abbia mai traversato.''
Il Viandante non sa di cosa l'uomo parli, poiché, preso dall'ossessiva volontà di avere la certezza di star camminando sul sentiero giusto, non si è accorto della bellezza del suo viaggio.
Il Viandante guarda l'uomo tirando la bocca agli estremi, simulando un sorriso, si siede su un masso e incomincia a pensare verso quale nuovo sentiero deve incamminarsi.

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