Le unghie rosso fragola, il rossetto rosso cremisi, le guance rosse per il freddo, il filtro sporco sulle labbra, le gambe accavallate, le braccia stese su una panchina quasi bagnata e fisso chi mi sta attorno tenendomi tra le mani i giorni miei, i sogni miei, le mie ambizioni e le mie attitudini.
E non m'importa di chi c'era, di chi non c'è più e di chi ha deciso di esserci solo prima del precipizio. Abbraccio chi c'è.
Chi mi tiene la mano anche se è fredda, anche se per la frenesia di cambiare direzione a volte mi comporto da vera stronza e lascio vincere l'arpia che è in me.
Oggi non lascio che nessuno irrompa nella mia tranquillità. Al diavolo il pessimismo, è proprio adesso che devo mostrare gli incisivi.
E non m'importa di chi mi ha tradito e di chi mi ha illuso e non m'importa proprio di niente.
Piangersi addosso non significa crescere, l'ho sempre saputo ma pare che spesso io me lo dimentichi.
I problemi si risolvono restando positivi.
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