E mi danno fastidio le mani di chi vuole consolarmi e mi danno fastidio le parole di chi mi guarda e vorrebbe dire qualcosa anche se non voglio sentirmi dire niente. Apro continuamente la finestra e mangerei il terreno invece di restare a guardare e mi lascerei cadere cento volte invece di restare in bilico mille e mille volte. Non tocco niente che non sia me e voglio che nessuno mi tocchi, che nessuno mi guardi, che non mi diano da parlare. Muoio d'egoismo e morirò ancora e ancora di egocentrismo perché al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni non vinco, non perdo e combatto sola senza armi, senza armatura, senza voglia di combattere e senza l'ambizione di vincere il gelo. Mi chiedono di chiudere la finestra e io mi chiudo in me mettendo da qualche parte le chiavi così da potermi accampare al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni e non chiedo a me stessa di spiegare le ali o di spiccare il volo. Mi chiudo e mi nascondo nelle mie ali come fa una colomba al coperto di un portico, atterrita dal forte rumore della pioggia che batte sui vetri, sull'asfalto, sui suoi piedi.
''Odio gli indifferenti. Vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti.''
mercoledì 9 marzo 2016
Digerirmi
E mi danno fastidio le mani di chi vuole consolarmi e mi danno fastidio le parole di chi mi guarda e vorrebbe dire qualcosa anche se non voglio sentirmi dire niente. Apro continuamente la finestra e mangerei il terreno invece di restare a guardare e mi lascerei cadere cento volte invece di restare in bilico mille e mille volte. Non tocco niente che non sia me e voglio che nessuno mi tocchi, che nessuno mi guardi, che non mi diano da parlare. Muoio d'egoismo e morirò ancora e ancora di egocentrismo perché al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni non vinco, non perdo e combatto sola senza armi, senza armatura, senza voglia di combattere e senza l'ambizione di vincere il gelo. Mi chiedono di chiudere la finestra e io mi chiudo in me mettendo da qualche parte le chiavi così da potermi accampare al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni e non chiedo a me stessa di spiegare le ali o di spiccare il volo. Mi chiudo e mi nascondo nelle mie ali come fa una colomba al coperto di un portico, atterrita dal forte rumore della pioggia che batte sui vetri, sull'asfalto, sui suoi piedi.
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