mercoledì 9 marzo 2016

Digerirmi



E mi danno fastidio le mani di chi vuole consolarmi e mi danno fastidio le parole di chi mi guarda e vorrebbe dire qualcosa anche se non voglio sentirmi dire niente. Apro continuamente la finestra e mangerei il terreno invece di restare a guardare e mi lascerei cadere cento volte invece di restare in bilico mille e mille volte. Non tocco niente che non sia me e voglio che nessuno mi tocchi, che nessuno mi guardi, che non mi diano da parlare. Muoio d'egoismo e morirò ancora e ancora di egocentrismo perché al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni non vinco, non perdo e combatto sola senza armi, senza armatura, senza voglia di combattere e senza l'ambizione di vincere il gelo. Mi chiedono di chiudere la finestra e io mi chiudo in me mettendo da qualche parte le chiavi così da potermi accampare al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni e non chiedo a me stessa di spiegare le ali o di spiccare il volo. Mi chiudo e mi nascondo nelle mie ali come fa una colomba al coperto di un portico, atterrita dal forte rumore della pioggia che batte sui vetri, sull'asfalto, sui suoi piedi.

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