giovedì 27 ottobre 2016

Cliché


Giorno 1.
Grigio, tutto grigio.
Il Monte Somma non è che grigio.
Volano le gazze intontite dal né luce e né scuro.
Piove o non piove? Non c'è rumore e non c'è pace. Non è colore, non è vento, ma è freddo.
Piove acqua grigia. Di un grigio che sa di terapia intensiva, di un grigio che sa di malinconia.
Alle sette è ancora buio, alle cinque è già notte. Malinconia.
Nostalgia, quanto mi mancano le giornate che non passano mai?
Ogni ora che non passa si aggiunge un condannato agli stormi, non si muovono d'un passo i pini piantati nel cortile di scuola né quelli del cimitero a due passi da qui. E' tutto così tetro, triste, pesante.
Ogni ora che non passa leggiamo un frammento di Eschilo in più, ogni minuto che cala su questo giorno senza luce mi avvicina a domani. Domani, domani e domani.
Passato e presente, presente e futuro. Memoria e consapevolezza, consapevolezza e aspettativa.
Hinc et hunc, qui ed ora. Adesso, proprio adesso.
L'Orestea mi è piaciuta, molto più de I Persiani. Che giornata, che pioggia, che silenzio, che tristezza, che fame.
E' pesante, è triste, è un omicidio ... Quando passa 'sta giornata?
Voglio almeno i lampi, i tuoni, il vento che tira forte e gli ombrelli che si spezzano sotto la pesantezza della pioggia. E' pesante, strano, inquietante.

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