mercoledì 18 maggio 2016

Industriă, industriae




La bic è scoppiata a pozze blu sul foglio
e mentre scrivo e trascino il dorso della mano 
sulla riga che si sfuma e assomiglia a scie di azzurro
mi sembra di star perdendo me stessa
in un cielo che sa d'inchiostro
e non si muove coi miei soffi
e non si imbarazza se mi osserva osservarlo.
E a tratti azzurri e a tratti bianchi
forse sorride
e seppur sorridesse
sarei troppo presa nell'affondare le mani 
in questo blu bidimensionale
per poter capire di non essere al suo passo.

Gli corro dietro 
senza pensare che scolorirà
e se fossi astuta, sarei capace di fermarmi
a coprirlo col bianchetto.

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