venerdì 20 novembre 2015

O' ssaje comme fà o' core

In un'intervista, a Massimo Troisi è stato chiesto quanto fossero importanti per lui l'amore, la passione e l'amicizia. Non ricordo precisamente com'è che rispose, ma ricordo con sicurezza una sua affermazione riguardo le passioni e l'amore. Spiegò che, a parer suo, l'amore ha un valore quasi inestimabile. L'amore non muore mai, perché lo stesso briciolo d'amore che si perde è possibile ritrovarlo in ogni singola passione, in ogni singola persona. Ripeté più volte che l'amore non può essere un qualcosa di distruttivo, che l'amore non è malattia. Perché la malattia ci fa morire e basta, con la malattia non c'è via d'uscita. Con l'amore è diverso: l'amore non ci fa morire e basta. L'amore torna, l'amore c'è sempre anche quando non lo vediamo e anche quando ''non siamo amati'' c'è sempre qualcuno o qualcosa che ci testimonia ancora la sua presenza. Ricordo bene l'esempio che fece riguardo ciò: l'amore, se fosse malattia, non lo vedremmo negli occhi della tabaccaia giù al bar. Non lo vedremmo da nessuna parte e se morisse in ognuno di noi ci sembrerebbe anonimo, quasi invisibile.
Troisi riteneva la passione importantissima nella vita di ogni singolo uomo e, a detta sua, rifiutare una passione è da veri stupidi poiché poi alla fine bisogna aspettare la prossima. Non si deve avere paura delle passioni perché sono appunto passioni. E se mai ti chiedessero: ''Perché non è durata?'' bisognerebbe semplicemente rispondere dicendo:''Era una passione, per questa non è durata''.
Ma cosa significa passione nel senso stretto della parola? E tramite quale accordo si decide se l'essenza di una relazione debba essere passione o amore? Sotto quale criterio? E se ciò che per me fosse passione per lui non sarebbe che amore? E se fosse il contrario? Troisi la fa facile. Non bisogna avere paura. No!
La verità è che non bisogna avere paura, bisogna addirittura esserne sgomentati. Bisogna fare tanta attenzione alle passioni e all'amore, poiché si tratta di un mondo puramente illusorio. Un mondo in cui realtà e fantasia si fanno guerra e a te non resta che ignorare ogni cosa, a partire dalle passioni per finire con l'amore.
Sarà una mia semplice complicanza ma vedere negli occhi del barista l'amore che non mi vibra dentro da un po' di tempo è a mio parere malattia. Una malattia demolitrice, che distrugge ogni parte di noi e più che col desiderio di amore ti lascia dentro il desiderio di non averlo mai conosciuto, l'amore.
Diciamo che quell'intervista mi sta tormentando la mente.

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