lunedì 21 agosto 2017

C azzo A iutami O S parisci


Spesso mi piacerebbe allontanarmi dal caos.
Vorrei per un minuto allontanarmi dalla confusione attorno e dentro me.
Vorrei poter scucire quest'ombra di disarmonia che mi si è incollata addosso e non mi lascia ad ogni mio salto, ogni mia corsa, ogni mio fermarmi in un punto e tentare di scrollarmi tutto di dosso.
Ruotano attorno a me nomi, fatti, sensazioni, ricordi, urla, cose di cui mi pento, cose che rimpiango. Mi trascino dietro tutto ciò che è impossibile da trascinare.
Le due metà di me si tirano i capelli. Una attacca l'altra di giorno, e vince. L'altra attacca la prima di notte, mentre meno se lo aspetta, e vince.
Il giorno è per i propositi. Per le riflessioni. Per i piani, per i pianti.
La notte è per i vizi. Per cadere nelle stesse cose con cento persone diverse, per godermi ogni singolo minuto con l'ansia di pentirmene.
E' una mania ellittica che mi rinchiude in me stessa. Che mi fa socchiudere gli occhi, che mi fa pregare il mio dio affinché possa salvarmi da questo, in un modo o nell'altro.

mercoledì 16 agosto 2017

R

R

Una volta mi dedicasti una canzone di Lorenzo Fragola.
Non l'ascoltai nemmeno, tanto che ero esaltata dal fatto che tu mi avessi dedicato una canzone.
Forse era quello l'unico appello di cui non ho colto l'allarme.
E adesso, mi costringo in canzoni di cui odi il genere musicale e che ti dedico con tutta la mia forza del pensiero, sperando che ci sia una qualunque forza diversa dalla mia a suggerirti il mio nome. E a ricordarti di me.

lunedì 14 agosto 2017

Tu t'è scurdat e' me



Ho sempre camminato per strada fissando negli occhi chi passava.
Ed ogni volta, ho sempre camminato per quelle strade ricordandomi di ogni paio di occhi
che ho incontrato.
Ho impresso nella mia mente voci, portamenti, andature
come se la mia mente fotografasse tutto ciò che vivo.
Nella mia mente ti ho disegnato così bene da vederti riflesso ogni volta
avvinghiato alle mie spalle, con una mano che solletica il collo
mentre mi guardo allo specchio. 
Sei così vivo dentro me che a volte mi sembra di vedere i cerchi di fumi
che facevi prima di passarmela. E in silenzio, fingo di non sentirti così vicino.
Vorrei che si spegnesse la fiamma che mi tiene calore in tutto questo fare e in tutto questo dire
perché a volte mi giro di scatto riconoscendo la tua voce
senza mai pensare che tu t'è scurdat 'e me.

domenica 6 agosto 2017

Al buio, cerco, ad occhi chiusi


Ieri notte mi è crollato l'ultimo briciolo di calore addosso
è stato un masso venuto giù per niente.
Ha fatto un grosso tonfo e ha sparso la mia stanza e la mia casa di faccende vecchie
arcaiche, protagoniste della vita dei mostri nei nostri armadi.
Ieri notte mi è crollato l'ultimo briciolo di vivo addosso
è stato ... pesante. Mi ha inciso tagli che pur di non vedere deciderò di scuoiarmi viva la pelle.
Ieri notte mi è crollato l'ultimo appiglio di speranza addosso
mi ha spiaccicato la testa, mi ha sfracellato il cuore. Mi ha fatto così male da farmi piangere l'intera notte
da farmi spezzare in due la vena su cui avrei voluto incidere un augurio per domani.
Si è spaccato in due l'ultimo ologramma, ricordo di chi sono.
Non sono più.
Non esisto più.
Esiste il mio cercare i pezzi di me caduti per sbaglio nel posto vuoto in cui faccio entrare chiunque
pur di non pensare che è vuoto.
Non sono niente.
Non rimane che un taglio, che mi ha fatto venire paura di morire
non rimane che la mia voce, che mi grida puttana
non rimane che la mia voce, che cerca aiuto a bocca chiusa.