lunedì 29 maggio 2017

Tu, con me non ci parli mai

Il malessere è il mio circolo vizioso.
S’infrange sui miei occhi e chiede, solo e saccente
credevi fosse finita tra me e te?
La psichiatria fa tabula rasa
innocente e sveglia, sussurra
credevi di essere un caso clinico, per me?
E la mia voglia di parlare ripiega su se stessa
e raggrinzisce le mie mani, che si nascondono, sfuggono al tocco degli altri
e, facendo un passo indietro, inciampo sul cosa dire e sul come fare.
Resto ferma.
Arrivo, voi andate. E invece m’impianto qui, adesso, con me
a fare finta di non sentirmi sola 
a pensare a cosa dire per sembrare meno sola.


2 commenti:

  1. Questo pezzo mi ricorda un certo periodo della mia vita, in cui a volte stavo bene e pensavo di esser forte e mi credevo capace di uscire dai problemi, ma poi il malessere tornava più insidioso di prima...
    è pesante.

    Leggendo quello che scrivi, un po' è come se rileggessi ciò che scrivevo.

    Però non devi vedere la solitudine come una sensazione negativa, al contrario sentire la solitudine ti consente di sentire di più te stessa.
    C'è un esercizio molto utile ed efficace che puoi fare: quando senti questo senso di solitudine avvicinarsi, lascialo libero di prenderti e riempirti e immagina; immagina che forma ha la solitudine che provi..
    Vai nel profondo delle immagini, nei dettagli, nei profumi.
    Le prime volte è un po' complicato, in poco tempo diventa più facile e sono moltissime le cose che puoi scoprire.

    Buona sperimentazione!!

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  2. Grazie mille per questo bellissimo messaggio.
    Mi fa piacere pensare che tu possa capire.
    davvero grazie, un bacio.

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