venerdì 21 ottobre 2016

Abbastanza

Adeguarsi. 
Ti adegui a dei ritmi, al cibo della dieta, ai voti dei tuoi professori, al poco lavoro che il tuo paese offre, ti adegui ai tuoi sentimenti e a quelli degli altri, ti adegui a ciò che pensano di te, ti adegui a quello che non vuoi pensare su te stesso. Ti adegui alle sigarette di 2,30 perché le marlboro costano troppo, ti adegui alla sveglia delle sei e mezza, ti adegui ai giorni di caldo e ai giorni di freddo, ti adegui a ciò che gli altri vogliono fare della tua vita, ti adegui al coprifuoco che ti dà papà. Ti adegui a ciò che rientra nei parametri di ciò che puoi dire, ti adegui a rientrare nei limiti d’età secondo cui dovresti laurearti. Ti adegui a ciò che il tuo partner vuole che tu faccia, ti adegui a quello che di sabato gli altri vogliono fare. Discoteca? La odi ma ok. Pizza? Va bene comunque, niente? pure meglio.
Adeguarsi.
Ti adegui all’immagine che hai di te, ti adegui a un’idea che ti sei fatto negli anni, ti adegui alle solite canzoni che hai sul cellulare perché ti scocci di scaricarle da internet. Ti adegui ai ritmi estenuanti di una vita che non ti permette di esagerare. O sei proprio tu che vuoi adeguarti? O sei tu che rinneghi l’esagerazione per non esaltarti in alcun modo?

2 commenti:

  1. Un simpatico signore che si chiamava Dostoevskij scrisse: "A tutto si abitua quel vigliacco che è l'uomo".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo simpatico signore non ha nessun torto.
      Un saluto! :)

      Elimina