venerdì 15 aprile 2016

Malsane considerazioni



Non era in tuo interesse sentire il calore del mio corpo sotto il tuo né di sentire il modo in cui fremevo quando mi sfioravi. Non era necessario chiedermi se fossi viva, se il corpo che stavi guardando fosse felice di essere scheggiato dalle tue mani che ho sempre pensato fossero le mani di chi mi avrebbe lasciato i seni bagnati dai troppi baci e non gli occhi bagnati da una pioggia di troppe contraddizioni e di false intenzioni.
Non c'è stata premura perché non c'era amore, non è stato come avrebbe dovuto essere perché si trattava di un'esperienza meccanica, studiata, preparata come si prepara l'interrogazione nella quale si punta al 7.
Non era amore, era un continuo infilarsi le mani nelle mutande sperando di andare oltre.
Spesso si dice che quando si fa sesso e ci si bacia forse non si tratta solo di sesso consumato nel peggior modo possibile ma c'è un qualche tipo di coinvolgimento emotivo. In noi, o meglio in te, non c'era alcun tipo di amore, semplicemente non sapevi cos'altro torturarmi e così mi distruggevi le labbra.
Non c'era nulla per cui appassionarsi, non c'era niente di cui abituarsi ma non so come e non so perché mi ero quasi cullata sul modo in cui mi guardavi o sul modo in cui non mi chiedevi niente perché pensavi che il mio corpo parlasse per me.
Non era il mio corpo a parlare, non era il bisogno emotivo o la necessità di sentirmi amata e voluta ad assecondare le tue mani, a rispondere ad ogni tua provocazione. Era un istinto umano e con umano intendo qualcosa che si avvicina all'istinto animale e niente di più.
Non pensavo di essere capace di essere così: di essere una donna ''animale'' e non una donna che sa metterci i sentimenti anche quando non ci sono, con gli uomini. Pensavo di non esserne capace ed invece sì: si trattava di sesso puro, come quando squagliano l'eroina sui cucchiai.
Pensavo di star giocando col fuoco di un istinto indomabile ed invece giocavo con l'istinto personale di non sentirmi parte di qualcosa per sentirmi effettivamente complice di qualcuno.
Sta di fatto che però sono stata scottata. Non so come e non so perché avrei voluto che ci fossero le tue mani sul mio corpo per molto altro tempo dopo quella volta ed avrei voluto le mie mani sul tuo viso e nei tuoi capelli per tanto altro tempo ancora.
Sì, è stato così. Non era niente per cui appassionarsi ma mi sono appassionata differentemente dalle aspettative.
Avrei solo voluto che nel niente ci fosse qualcosa e speravo che in quel qualcosa ci fosse anche il tuo ''niente''.

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