Cinque persone su dieci agiscono per prevalere in ogni qual modo su qualcuno che reputano nettamente inferiore, umiliandolo e facendone merda sotto i piedi solo per avvantaggiare se stesse. Questa categoria di persone è cattiva, doppiogiochista, finta, manipolatrice e bramosa di ogni cosa (che, tra parentesi, ottiene sempre e comunque servendosi di ogni mezzo esistente sulla terra).
Cinque persone su dieci sono succubi delle persone appartenenti alla categoria sopracitata: si accontentano di una persona meschina e leccaculo solo per avere la compagnia (affettiva o sentimentale) di qualcuno. Si accontentano della merda pur di non sentirsi soli. Non hanno alcuna valenza nella società o in alcuna cerchia di persone perché non hanno il coraggio di imporsi, perché abituate ad essere schiacciate come scarafaggi dalla falsità delle persone cattive che sanno benissimo di poterle controllare a loro piacimento.
Zero persone su dieci, pur dai sentimenti nobili, dall'acuta intelligenza e dalla vivida sensibilità, hanno il coraggio di dire la propria. Questa categoria, praticamente estinta nella società odierna, professa una profonda sincerità e una profonda schiettezza tale da urtare intensamente chi vuol dominare su ogni cosa e, proprio per questo motivo, è spesso la categoria di persone più disprezzata e non desiderata nell'ambiente di comune discussione (dato che, aperta e chiusa parentesi, chi troppo parla troppo è disonorato).
''Odio gli indifferenti. Vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti.''
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