lunedì 18 dicembre 2017

Quando per me i diamanti sono una leggenda

http://suldivanoconjaneausten.blogspot.it/2017/12/emily-dickinson-poesie-3.html?m=1


Mi espongo in vetrina.
O forse, il mio modo di essere sfila al mio cospetto, e mi guarda, come a convincermi di essere bella, di sapersi tenere in piedi, di riuscire a camminare coi miei occhi addosso. Mi derido, davanti i miei occhi giudici. Vergogna.
E una volta nuda, la mia penna volge lo sguardo altrove, nulla sembra osservarmi, eccetto me.
Il foglio finge di non sapere, i miei sospiri di sollievo s'incontrano coi miei sospiri di condannazione.

Mi compro da regina. Insaziabile di perfezione, mi costringo a non curvare la schiena, stai dritta, mi mi dico, non accorgendomi del peso del diadema che si accascia sulle mie spalle.
Mi compro da farfalla. Insaziabile della libertà di essere nuda nel mio squallore, nella mia miseria, nei miei recinti di ferro filato. Mi assale la parola di me, regina di me, mia padrona, mia schiava, mia dannazione. Mi assale il sorriso di me, farfalla del mio esistere, mia scongiura, mia salvezza, mio paradiso. Che abbia demorso o no, che abbia pianto o no, anche oggi il mio estro mi ha comprato.

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