venerdì 28 luglio 2017

Non ero l'unica per te

I miei demoni cavalcano i miei pensieri
si anneriscono i miei occhi, si stringono le dita su loro stesse
corrugo la mia fronte, le mie labbra schiuse, ghigno.
L'aria che tira mi fa afferrare una pistola
carica delle stronzate a cui non ho mai replicato.
Siamo io e te, nel parcheggio in cui ti scuoierò la pelle.
In cui ti squarcerò la gola.
Tu non mi meriti.
E le tue spalle che si voltano, spavalde
e la tua faccia che si gira mentre ti fisso aspettando che mi parli
contano più delle tue tante parole.
Vali zero.
Mi hai atterrita
e non ti sei preoccupato di come avrei fatto a rialzarmi.

2 commenti:

  1. Ciao Giovanna :)
    Sembra un fatto di corna, perché descrivi, fin troppo bene come ci si sente: atterriti, buttati giù da qualcuno che non si preoccupa di se e come ti rialzerai.

    Se è così, mi spiace tanto, terribilmente.. sono ferite lente da guarire, ma alla fine guariscono come tutte. (parola di ex-cornuta) ;) ;)

    Se non è così, hai rievocato in me quella specifica sensazione.
    :D Ti mando un grande abbraccio!

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  2. Eh, sì.
    Non c'è cosa più difficile da metabolizzare di un tradimento. Che sia di fiducia o di carne, spezza in due metà tutto il costruito.
    Ma per fortuna, l'essere umano sa sempre come andare avanti!
    Un bacio.

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