si anneriscono i miei occhi, si stringono le dita su loro stesse
corrugo la mia fronte, le mie labbra schiuse, ghigno.
L'aria che tira mi fa afferrare una pistola
carica delle stronzate a cui non ho mai replicato.
Siamo io e te, nel parcheggio in cui ti scuoierò la pelle.
In cui ti squarcerò la gola.
Tu non mi meriti.
E le tue spalle che si voltano, spavalde
e la tua faccia che si gira mentre ti fisso aspettando che mi parli
contano più delle tue tante parole.
Vali zero.
Mi hai atterrita
e non ti sei preoccupato di come avrei fatto a rialzarmi.
Ciao Giovanna :)
RispondiEliminaSembra un fatto di corna, perché descrivi, fin troppo bene come ci si sente: atterriti, buttati giù da qualcuno che non si preoccupa di se e come ti rialzerai.
Se è così, mi spiace tanto, terribilmente.. sono ferite lente da guarire, ma alla fine guariscono come tutte. (parola di ex-cornuta) ;) ;)
Se non è così, hai rievocato in me quella specifica sensazione.
:D Ti mando un grande abbraccio!
Eh, sì.
RispondiEliminaNon c'è cosa più difficile da metabolizzare di un tradimento. Che sia di fiducia o di carne, spezza in due metà tutto il costruito.
Ma per fortuna, l'essere umano sa sempre come andare avanti!
Un bacio.