mercoledì 9 settembre 2015

Egocentrismo




9 settembre 2015
Ho aperto questo blog per il puro egocentrismo di parlare delle mie incredibili esperienze, delle mie confuse sensazioni e di tutto ciò che mi passa per la testa.
Adoro filtrare ogni parte di me con la scrittura perché non saprei fare altrimenti.
Per gli amici sono Fanna. Per mia madre Giovanna. Per mio padre una figlia. E per me stessa 'quella riflessa nello specchio alla parete'.
Sono un'adolescente come tante altre. Niente di più, niente di meno. Ho i miei momenti no, i miei momenti 'forse', i miei momenti 'vaffanculo'.
Sono cresciuta in provincia di Napoli. E sin da bambina ho familiarizzato col mondo che mi circonda. L'ho sempre osservato con occhio critico chiedendomi perché. Chiedendo come, chiedendo a me stessa: ''Sarà giusto, o sarà sbagliato? E' bene o è male comportarsi così?''.
Quando si è bambini la differenza tra bene e male o nero e bianco ci sembra così definita che spesso ci si sente dire dai più piccoli:'Io quando sarò grande non lo farò mai!'.
Crescere significa capire. E capire significa sperimentare. Sperimentare è sinonimo di essere curiosi.

Quando si cresce e si diventa adulti (per così dire!), la marcata linea tra bene e male è sfumata così tanto che pare non ci sia più differenza. Ciò che è giusto diventa noioso ed ogni cosa apparentemente proibita attrae noi giovani più di qualsiasi altra cosa. Molto spesso non ci si rende conto di star superando la sfumatura di grigio tra bene e male e si finisce sempre, e dico sempre, a schiantarsi contro il muro che è la realtà; la realtà che balza fuori dal nulla e ti fa pensare:''Ma cosa ne stai facendo della tua vita? Dicevi che non l'avresti mai fatto''.
Non so come quest'argomento sia saltato fuori. Fino a pochi minuti fa si parlava di quanto fosse piacevole scrivere di sé.
Studio al liceo classico. Ed ho la fortuna (mettiamola così, dai) di essere a contatto con la meraviglia delle parole abbastanza spesso.
Certe volte pensare diventa scrivere quasi per scherzo, quasi senza preavviso.
Il flusso dei pensieri è strettamente legato alla penna.
Penna, mente e cuore sono in simbiosi: se mai ne morisse una, morirebbero dopo un po’ anche le altre due. E’ legge.
Non si può sentir la voglia di parlare (mente), se non si ottiene prima il coraggio di farlo (cuore).
E’ tutta una ruota di meccanismi che si legano tra loro. Un cerchio di conseguenze senza le quali nulla è possibile.
La penna è vittima di una vera e propria guerra tra volere e sentire, tra bisogno e virtù.

2 commenti:

  1. Non sembra di sentir parlare un'adolescente, ma una Donna bella e fatta.

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    1. È stato piacevole il tuo commento perché mi ha trascinato indietro di tanti anni.
      Ora la Giovanna "adulta" può dirti che hai ragione.

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